



















Inizialmente questo progetto personale è nato dalla volontà di raccontare un gruppo di persone nel loro posto di lavoro attraverso i loro ritratti. L’approccio fotografico che ho voluto adottare è stato quello di lasciare i soggetti liberi di posare davanti all’obiettivo. Le mie indicazioni sono state minimali perché non volevo imporre loro il cliché della fotogenia, né ottenere forzatamente un risultato estetizzante. Per contro, il mio interesse era focalizzato maggiormente sul rapporto e sullo scambio personale tra me e il soggetto. Fare solo i ritratti era come lasciare una conversazione a metà, ho deciso quindi di raccontare anche gli spazi di produzione. Contrariamente ad un lavoro su committenza, non ho voluto riprendere le fasi di lavorazione o le performance del personale. Ciò a cui miravo, era restituire la mia suggestione e raccontare l’atmosfera che quell’ambiente e quelle persone mi suscitavano. Questo anche il motivo per cui ho scelto di utilizzare la luce ambiente e il bianco e nero, per una maggiore astrazione delle forme e restituire una cesura formale tra le cose e le persone ma facenti parte di un tutto, dello stesso racconto.